Campobasso

Così le norme antiterrorismo ‘ammazzano’ le manifestazioni di quartiere: “Costi elevati e troppa burocrazia”

Il quartiere San Giovanni metafora di quanto sta accadendo nelle organizzazioni delle manifestazioni estive: le disposizioni contenute nella circolare Gabrielli hanno costretto l'associazione 'Il nostro quartiere San Giovanni' a sforzi economici ed organizzativi insostenibili. Spese aumentate di 7mila euro solo per l'allestimento e limitazioni nelle presenze. Quest'anno agli spettacoli potranno essere sistemare solo 300 sedute.

La prima volta in cui i campobassani hanno scoperto gli effetti della normativa antiterrorismo è stato nell’edizione 2017 del Corpus domini. Ma la famosa circolare Gabrielli che impone regole più severe per l’organizzazione degli eventi fa sentire i suoi effetti anche sulle manifestazioni di quartiere più ‘popolari’. Il Festival nazionale del Teatro popolare e della tradizione è una di queste. La manifestazione si svolge da 22 anni ed è un appuntamento tra i più amati dell’estate. Ma quest’anno la manifestazione organizzata dall’associazione ‘Il nostro quartiere San Giovanni’ potrebbe essere arrivata al capolinea.

Festival teatro popolare San Giovanni

Il colpo di scena durante la presentazione di ieri pomeriggio, 17 luglio, a Campobasso quando la presidente dell’associazione Carmen Gioia non ha nascosto le difficoltà di questa edizione. Le prime di natura organizzativa perché, ha spiegato davanti ai pochissimi giornalisti presenti, “potremmo sistemare soltanto 300 sedie e dovremmo limitare gli accessi al parco San Giovanni a causa della circolare Gabrielli. Speriamo ci sia la comprensione del pubblico”. Del resto gli spettacoli al parco San Giovanni sono stati in grado di attirare anche circa 2mila presenze. Un numero quest’anno probabilmente impensabile perché, è stato rimarcato durante la conferenza, nel momento in cui sarà superata la soglia delle 300 persone, si potrà assistere allo spettacolo in piedi oppure dietro ad una grata che sarà opportunamente sistemata nell’area verde di via Lombardia. Problemi ci sono stati anche dal punto di vista dei costi che sono aumentati per adempiere alle nuove disposizioni. Per gli allestimenti (palco, scenografie ignifughe, impianti elettrici ad esempio) l’associazione ha dovuto spendere 7000 euro in più rispetto alle scorse edizioni per un importo complessivo di circa 20000 euro. Tutto questo per rispettare la normativa antiterrorismo.

 

Per questo, Carmen Gioia ha lanciato un appello: “Questi costi non sono più sostenibili per una associazione di volontariato, la nostra opera è totalmente gratuita” e poi “ci servirebbe una mano anche dal punto di vista degli adempimenti burocratici. Il Festival nazionale del Teatro popolare e della tradizione era nato come una rassegna di quartiere, ma ormai è un punto di riferimento per tutta la città”.

Il Festival di San Giovanni ha pure consentito negli anni di offrire un’immagine diversa di un quartiere considerato difficile. “Eravamo chiamati il ‘Bronx’ (il malfamato quartiere di New York, ndr) di Campobasso”, è stato ricordato durante la conferenza. L’antiterrorismo dunque potrebbe ‘ammazzare’ un’iniziativa costruita a fatica, Campobasso dunque potrebbe essere costretta a rinunciare ad un cartellone teatrale di qualità, la cui direzione artistica è affidata anche quest’anno a Lino D’Ambrosio. “A parte il Comune, non abbiamo altri aiuti. Poi essere penalizzati da una situazione del genere, provoca profonda amarezza”, le sue parole. Anche perché “le attività che nascono sul territorio sono al pari di quelle nazionali”.

Per fortuna quest’anno il festival si farà: dieci le serate del cartellone, con inizio alle 21 al parco intitolato a Eduardo De Filippo. Il primo evento venerdì 20 luglio, con la commedia ‘Guardami ancora’ dei Filodrammatici di Napoli. Per l’edizione numero 23 del Festival bisognerà solo incrociare le dita e sperare nella sensibilità del nuovo governo comunale (il prossimo maggio i campobassani torneranno al voto, ndr). Per il momento la neo assessora Lidia De Benedittis ha promesso il sostegno dell’amministrazione Battista: “Vogliamo vedere anche l’edizione numero 23 perché è importante valorizzare i talenti locali”. Chissà se tale impegno verrà mantenuto anche dalla prossima amministrazione comunale.

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