La scomparsa dell'ex ad fca

L’addio a Marchionne fra i dipendenti Fiat: “Grande manager”. Ma non tutti ne vogliono parlare

Le reazioni alla notizia della scomparsa di Sergio Marchionne: molti dipendenti Fca riconoscono la sua grandezza, altri pensano non cambierà granché

La scomparsa di Sergio Marchionne, fino a pochi giorni fa a capo della Fiat, scuote il mondo del lavoro interno alla più grande azienda del Nucleo industriale di Termoli. Le reazioni sono le più disparate. Dal riconoscimento dell’importanza della sua opera sottolineato dai consiglieri comunali e dipendenti Fca Michele Barile, Salvatore Di Francia e Vincenzo Sabella, ai timori che accompagnano l’uscita dal primo turno di qualche operaio, fino alla quasi indifferenza di altri lavoratori per i quali “non cambierà nulla”.

“Un grande uomo che ha saputo riportare la Fca al livello internazionale in un periodo in cui l’azienda stava subendo un inesorabile calo – dicono i consiglieri di maggioranza al Comune Barile, Di Francia e Sabella -. L’intervento di Marchionne ha indubbiamente dato lustro anche allo stabilimento di Termoli che, grazie alla produzione del nuovo motore, ha raggiunto i 560 milioni di investimento portando nuova linfa vitale e nuove assunzioni. È innegabile la capacità manageriale che caratterizzava Sergio Marchionne così come evidente era il suo essere umano, con difficoltà e debolezze, come ad esempio non essere capace di annodare la cravatta.

Abbiamo ancora nitido il ricordo della sua visita allo stabilimento di contrada Rivolta del Re, il suo fare elegante e competente e allo stesso tempo la sua curiosità e il suo entusiasmo. Resterà per tutti noi un esempio di dedizione al lavoro e alla Fiat”.

“Sergio Marchionne è stato un manager dalle straordinarie capacità, un uomo di grande spessore culturale che ha agito con competenza e determinazione. Ha avuto la forza e il coraggio di imporre nuovi metodi e processi a un’azienda, la Fiat poi Fca, il cui modello gestionale è diventato un punto di riferimento mondiale.

Ci uniamo al dolore della famiglia Marchionne e ricordiamo che il Molise è particolarmente legato alla Fiat e allo stabilimento di Termoli che dà lavoro a circa 2.400 persone, nella stragrande maggioranza nostri corregionali, e che proprio grazie a Marchionne è riuscito a innovare e rilanciare la sua produzione”. Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha ricordato la figura di Sergio Marchionne.

La segreteria Uilm di Termoli ha espresso “sincero cordoglio per la morte di Sergio Marchionne. Entrerà nella storia come l’uomo che ha salvato la Fiat. Vorremmo che si onorasse la sua memoria dando continuità produttiva e occupazionale, in Italia e nel mondo, a questo disegno di sviluppo.

Infine i dipendenti. Fuori dallo stabilimento del Nucleo industriale termolese non c’è molta voglia di parlare e commentare la notizia che i dipendenti del primo turno hanno ricevuto proprio sul posto di lavoro. Per alcuni “è stato un manager in gamba, prima che arrivasse c’era molta preoccupazione. Anche oggi c’è, visto che lui non c’è più”. Altri si mostrano più ottimisti: “Dispiace per lui, ma non cambierà nulla”.

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