Le osservazioni alla variante al Piano regolatore generale per la realizzazione del Tunnel e del parcheggio multipiano, oltre che di tutte le altre opere annesse, sono state respinte dal consiglio comunale a maggioranza, nella sua ultima discussione sull’opera da quasi 20 milioni di euro che potrebbe cambiare il volto della città delineando una nuova Termoli. Come già anticipato in commissione, nelle controdeduzioni il Rup del progetto, l’architetto Livio Mandrile, le ha definite non accoglibili perché non pertinenti con la variante.
Erano 24 le osservazioni presentate per la maggior parte dal comitato No Tunnel, oltre che da residenti del Borgo vecchio, commercianti del centro e altri cittadini. Dalle richieste di spiegazioni sul piano economico-finanziario alla messa in guardia dal toccare i presunti reperti archeologici come la Torretta Gemella, dai dubbi sullo spostamento della fontana di piazza Sant’Antonio alle incertezze presunte sulla qualità dell’aria fino al numero dei nuovi parcheggi, gli autori delle osservazioni si sono visti dire di no, come spiegato nel lungo intervento dell’assessore all’Urbanistica Pino Gallo. “Le garanzie ci sono” ha specificato, senza tuttavia convincere l’opposizione.
Per tutti Michele Marone: “Abbiamo dubbi di legittimità sull’iter e sulla credibilità finanziaria, oltre che sulla applicabilità delle norme sulle espropriazioni”. Nicolino Di Michele ha parlato di “amministrazione miope”. Per l’esponente M5s il problema principale è la sedicente privatizzazione. Di opere a corredo del multipiano, prima di tutto, “che De Francesco avrà a tempo indeterminato”. Quindi una sorta di resa, prima ancora che l’opera ottenga il via definitivo. “Dopo che la prima ruspa avrà scavato per il tunnel, ve ne dovrete andare perché lascerete una città in macerie come Kabul”.
Infine Daniele Paradisi: “Vogliamo una città aperta ai cambiamenti e al turismo ma non vogliamo una città geneticamente modificata”. “Se non si cambia per il futuro si resta inevitabilmente indietro” ha ribattuto l’assessore Pino Gallo che ha smentito di aver negato il confronto. “Abbiamo fatto il Dibattito pubblico, chiesto apertamente un confronto, ma ci è sempre stato negato”.
Sulla “nuova Termoli” tuttavia pende ancora il ricorso al Tar presentato dal comitato No Tunnel. In attesa del passaggio legale, l’iter approda adesso in Regione. Due le possibilità: argomento in consiglio regionale con discussione, possibile approvazione o bocciatura, nel primo caso. Nel secondo caso invece la decisione potrebbe essere lasciata alla parte tecnica della Regione, nello specifico al dirigente Massimo Pillarella che ha già seguito l’intero iter in fase di conferenza di servizi. La Regione Molise ha tre mesi per decidere. Va sottolineato che in questa fase chiunque decida di bocciare l’opera dovrà poi risponderne dal punto di vista economico, viste le penali previste.