Il loro destino è stato segnato dalle indagini sulla vulnerabilità sismica dell’Università del Molise: non possiedono i requisiti di sicurezza richiesti dalla recente normativa. La Montini è chiusa già da qualche mese: dall’edificio di via Scarano i 600 alunni delle medie sono stati costretti a traslocare nell’ex sede dell’Assessorato alle Attività produttive di contrada Colle delle Api. Venne dichiarata inagibile dal sindaco Antonio Battista lo scorso novembre, dopo il crollo di un pezzo di solaio in uno dei laboratori. Solo per un caso fortuito nessuno degli studenti si è ferito.
L’istituto di via Scarano sarà abbattuto, così come sarà demolito l’asilo di via Iezza. E’ l’ultima novità che trapela dal Municipio di Campobasso. “Costruiremo due scuole nuove”: è questa l’intenzione del primo cittadino. Nei giorni scorsi, perciò, la sua giunta ha approvato due delibere per candidare i due istituti all’avviso pubblico per la realizzazione di un piano triennale regionale 2018-2021. I finanziamenti sono stati stanziati all’inizio dell’anno dall’ex governo Gentiloni, mentre il provvedimento è stato recepito con una delibera dello scorso 24 maggio dal neo esecutivo guidato da Donato Toma.
Da palazzo San Giorgio dunque sono partite due richieste distinte per ottenere i finanziamenti: una da circa 5 milioni per costruire la ‘nuova’ Montini, circa la metà per l’asilo di via Iezza. Ma i fondi regionali da soli non basteranno: in base al quadro stilato dai tecnici del Comune, occorrono 9 milioni e 600mila euro per ricostruire la scuola in via Scarano. Circa 3 milioni è la stima per realizzare il nuovo asilo.
“Stiamo programmando per avere scuole nuove in tutta la città”, sottolinea a Primonumero il sindaco Antonio Battista. La ‘nuova’ Montini di via Scarano si affiancherà al polo scolastico (ospiterà la primaria e la scuola dell’infanzia, fra poco partirà il concorso di idee per la progettazione) che sarà realizzato nell’ambito dell’accordo di programma San Giovannello che prevede la costruzione di una lottizzazione e di alcuni locali commerciali.
I 10mila metri quadrati di terreno che ‘resteranno’ al Comune saranno utilizzati perché “la ex Casa dello Studente (attualmente ospita le elementari, ndr) non è una scuola”, sottolinea ancora Battista. In questo caso, sarà utilizzata una parte degli 11 milioni di euro, fondi riprogrammati dall’amministrazione per i quattro nuovi plessi scolastici nelle zone di Vazzieri, quartiere Cep, contrada Mascione e via Crispi, ai quali si aggiungeranno le risorse derivanti dalla dismissione di alcuni beni dello stesso Comune.
Invece “l’asilo di via Iezza si trova nelle stesse condizioni di altre scuole, abbiamo deciso che la priorità era abbatterla e ricostruirla piuttosto che adeguarla”. Anche qui infatti ci sono alcune criticità e probabilmente la spesa per un eventuale intervento di adeguamento sismico sarebbe troppo alta, anche se lo stabile (svaligiato pure qualche mese fa dai ladri, ndr) è più piccolo e ospita solo cinque classi.
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