Il caso del 47enne morto per emorragia cerebrale

Donati gli organi, la prossima settimana l’autopsia. La Procura procede per omicidio colposo

Aperto fascicolo di inchiesta sulle ipotesi di omicidio colposo e omissione di soccorso. Per ora contro ignoti, nell'attesa dell'autopsia sul corpo di Michele Cesaride, 47 anni, deceduto per una emorragia cerebrale dopo una disavventura sanitaria.

Omicidio colposo, omissione di soccorso, omissione di atti d’ufficio ed interruzione di pubblico servizio. Sono questi i capi di accusa contestati nell’esposto presentato dal legale della famiglia Cesaride, Michele Urbano, che fa seguito alla notizia di reato avanzata dai NAS dopo l’ispezione tenutasi ieri all’ospedale San Timoteo di Termoli, su disposizione del Ministro alla Salute Giulia Grillo.

Al momento non risulterebbero iscritti al registro degli indagati. Il Magistrato Fabio Papa, Pm della Procura di Larino che si occupa delle indagini, ha aperto un fascicolo contro ignoti in attesa dell’autopsia rinviata alla settimana prossima, probabilmente mercoledì. Intanto la Procura ha nominato un collegio di tre periti,  con competenze in chirurgia neurologica, medicina legale ed anatomia patologica. L’incarico sarà ufficialmente conferito alla prima udienza prevista martedì alle 16, dopodiché saranno gli stessi esperti a decidere quando procedere con l’esame autoptico.

Questa mattina, venerdì, è terminato l’espianto degli organi del 47enne larinese, fortemente voluto dalla famiglia Cesaride. Un gesto nobile che rappresenta la volontà stessa del defunto, sempre espressa in passato. Inizialmente sembrava compromessa questa possibilità dopo la comunicazione della Procura della Repubblica di procedere all’autopsia, ma grazie ad una mediazione impostata dai legali della famiglia con la Direzione Sanitaria dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, il Centro Regionale Trapianti di Bari e la Procura della Repubblica di Larino, si è raggiunto un compromesso. Non essendoci i tempi per effettuare contestualmente espianto ed autopsia, si è consentito di lasciare intatto il cranio e di procedere all’espianto di tutti gli altri organi con l’impegno di produrre una relazione sulle parti del corpo che venivano trapiantate, sotto la vigilanza dei medici del Crt di Bari.

La relazione andrà agli atti ad aggiungersi a quelli che saranno gli esiti dell’autopsia al cranio, utili a stabilire le cause che avrebbero portato al decesso di Michele Cesaride ed a comprendere eventuali responsabilità.

Dopo lunghe ore di lavoro, gli organi sono partiti per la loro destinazione nel centro Sud Italia: chiaramente non è possibile sapere chi saranno le persone che godranno del grande gesto compiuto da Michele e dalla sua famiglia. Per il momento il corpo resta sotto sequestro, in una cella frigorifero dell’obitorio all’ospedale di San Giovanni Rotondo, in attesa che vengano esaurite tutte le procedure per poi tornare nel suo paese, Larino, dove una cittadina intera attende malinconicamente di abbracciarlo per un ultimo triste saluto.

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