Dissesto idrogeologico

Civitacampomarano chiama, Donato Toma non risponde. In arrivo altri contributi statali mentre la Regione nicchia

A distanza di mesi arriveranno ulteriori contributi statali per Civitacampomarano: sarà riattivato il sistema di monitoraggio e finanziati i lavori di ristrutturazione delle abitazioni. "E'un inizio ma ancora troppo poco - dichiara il sindaco Manuele - serve l'impegno della Regione e del suo Presidente". Ma Toma sfugge alle domande e dichiara: "Tra pochi giorni daremo nuove notizie".

Paolo Manuele, sindaco di Civitacampomarano, e il locale Comitato civico a più riprese hanno chiesto al Governatore molisano, Donato Toma, di visitare la cittadina colpita da una frana nel marzo del 2017, e di  farsi carico di una situazione che si sta facendo sempre più gravosa. “Il Presidente della regione Molise nonché commissario ad acta, Donato Toma, – scrivono dal Comitato – ancora non ha preso nemmeno visione diretta dei luoghi e, soprattutto, contatto diretto con le istanze dei cittadini danneggiati più volte rappresentate dal sindaco e dal costituito comitato civico”. A sua volta, il primo cittadino denuncia: l’assoluta situazione di carenza e di assoluta mancanza delle più elementari attività che avrebbero dovuto consentire di definire lo scenario, pianificare un iter per il reperimento delle risorse ed in particolare dare risposte concrete ai cittadini sgomberati dalle proprie abitazioni”. Dal canto suo il Governatore, almeno per ora, scansa l’invito e fa sapere che “tra qualche giorno si avranno notizie importanti su Civitacampomarano e le comunicheremo”.

Qualche giorno addietro i rappresentanti del Comitato civico di Civitacampomarano – Antonio Caprara, Mario Di Paolo e Raffele Giannone – hanno evidenziato di come Civita sia “l’unico comune del Molise ad aver subito un così grave evento calamitoso, con nuclei familiari ancora in alloggi d’emergenza a propria cura e spese, un quartiere fantasma abbandonato a se stesso, pericolo per l’incolumità e viabilità pubbliche, non è rientrato nemmeno per un euro nella non trascurabile quota regionale sulla difesa del suolo”.

Sino ad ora l’unico finanziamento ricevuto ha riguardato il monitoraggio del fenomeno franoso.Le apparecchiature, la strumentazione e il personale addetto hanno operato per qualche mese – spiega Raffaele Giannone del Comitato – poi son terminati i fondi e dal novembre 2017 tutto è fermo”. Il contributo concesso è stato di 300mila euro “ma oggi tutto pare un inutile sfoggio di strumentazioni mute, insufficienti o inutili ai fini di un auspicabile approccio scientifico al grave ed esteso movimento franoso, magari ricorrendo ad una commissione di livello universitario”. In quei primi mesi del post frana, sono stati effettuati solamente “tre carotaggi – ricorda Manuele – che non hanno cambiato la vita di chi ha la propria abitazione a ridosso della frana: la paura continua a esserci e da un punto di vista scientifico non ha dato delle risposte esaustive perché, appunto, erano meritevoli di altri approfondimenti”.

La Regione Molise, in un primo momento, pareva essersi fatta carico persino delle autonome sistemazioni extra ordinanza 481/17, “non solo non ha ancora onorato tale impegno di bilancio, ma ha persino escluso il Comune di Civitacampomarano dai finanziamenti per le emergenze idrogeologiche”. Quest’ultima vicenda verrà discussa nel prossimo Consiglio regionale, martedì 31 luglio, in quanto i Consiglieri regionali di opposizione del Movimento 5 stelle hanno presentato una interrogazione al riguardo.

Eppure qualcosa, in senso positivo, sembra essersi mosso. Lo scorso 18 luglio, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha convocato una riunione operativa con tutte le parti in causa. La riunione svoltasi nella sede della protezione civile a Roma, era finalizzata ad approfondimenti tecnici e gestionali sui gravi dissesti idrogeologici in atto a Civitacampomarano. “E’ stata una riunione nella quale Borelli, che ringraziamo per essersi preso a cuore della nostra situazione – spiegano dal Comitato – non ha potuto che constatare l’inerzia della Regione Molise, limitandosi a focalizzare il riavvio delle operazioni di monitoraggio sul dissesto del centro abitato di Civitacampomarano e lo stanziamento del contributo pro-quota ai privati”. Riunione al quale era presente “Toma ma non i rappresentanti della Prefettura e della provincia di Campobasso”

Il finanziamento previsto, per il riavvio del monitoraggio, sarà di soli 64mila euro. “Dopo mesi arriveranno altri soldi statali – dichiara il sindaco – che serviranno per rimettere in moto il monitoraggio. Verranno effettuati altri carotaggi e poi?”.  E poi bisognerà attendere che la Regione Molise e il Presidente Toma vadano oltre “i formali impegni istituzionali presi anche a Roma e si stanzino i fondi necessari attraverso una progettazione che consenta il ritorno a Civitacampomarano”.

Ci sarebbero i soldi del contributo pro-quota ai privati per risistemare le proprie abitazioni. La somma destinata a Civitacampomarano sarà del 30% rispetto al valore complessivo del danno provocato dalla frana. “Non capisco perché lo Stato italiano per determinate calamità, come terremoto e alluvioni, prevede rimborsi dell’80 e del 100%.  Invece per una frana, come quella che ci ha colpito, solo il 30%” spiega Manuele. Sindaco che poi prova a quantificare il contributo: “L’intero danno è stato quantificato in 15-20 milioni di euro quindi a noi toccherebbero tra 4 e i 6 milioni di euro”. Il contributo massimo per abitazione sarà di 187.500,00 euro mentre per garage e capannoni il contributo sarà ancora minore.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Comitato civico: “la regione Molise si faccia carico senza ulteriori ritardi ed infingimenti di un disastro si grave, ma non irrisolvibile, che ha colpito un suo paesino, tanto piccolo eppure tanto grande per la storia regionale”. Ma Toma, per ora nicchia e schiva anche l’invito a visitare il paese. E, in attesa del consiglio di martedì 31 luglio le uniche parole a riguardo sono: “Tra qualche giorno avremo notizie importanti  al riguardo, e le comunicheremo”.

 

 

 

 

 

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