Senso/26

Un Molise laboratorio di benessere

Noi molisani abbiamo una gran bella fortuna che è quella di vivere su 4438 km² quasi equamente suddivisi tra montagne (55,3% del territorio) e colline (44,7%), un vasto parco verde situato tra l’Appennino abruzzese e l’Appennino sannita e il mare Adriatico. Scorrono inoltre in Molise ben 5 fiumi e 6 torrenti ed abbiamo la possibilità di ammirare almeno 5 laghi e 3 bacini artificiali. Abbiamo poi 35 km di sabbia morbida esposta a tramonti ed albe che molti in Europa e nel mondo ci invidiano. Eppure, anche noi trascorriamo sempre meno tempo all’aperto: il nostro allontanamento dalla natura ha ormai assunto proporzioni che fino a 30-40 anni fa erano inimmaginabili...

Noi molisani abbiamo una gran bella fortuna che è quella di vivere su 4438 km² quasi equamente suddivisi tra montagne (55,3% del territorio) e colline (44,7% del territorio), un vasto parco verde situato tra l’Appennino abruzzese e l’Appennino sannita e il mare Adriatico. Scorrono inoltre sul nostro territorio ben 5 fiumi e 6 torrenti ed abbiamo la possibilità di ammirare almeno 5 laghi e 3 bacini artificiali. Abbiamo poi 35 km di sabbia morbida esposta a tramonti ed albe che molti in Europa e nel mondo ci invidiano.

Eppure, anche noi trascorriamo sempre meno tempo all’aperto; il nostro allontanamento dalla natura ha ormai assunto proporzioni che fino a 30-40 anni fa erano inimmaginabili: gli anni in cui le periferie di Termoli o Campobasso e i casolari di campagna, nei paesi di origine, erano ancora la dimora di contadini e allevatori pronti ad ospitarci nei fine settimana, e noi bambini a scoprire la morbidezza della lana degli agnelli o l’odore acre del letame di mucche generose di quel latte dal sapore intenso che magicamente si trasformava, grazie al sapere antico delle mani delle nonne, in ricotta. E sono sicuro che qualcuno fra voi lettori l’avrà anche provata su una fetta di pane casereccio, con un filo d’olio d’oliva e una spolverata di zucchero: un dessert dal sapore indimenticabile.

Oggi affidiamo il gioco libero dei nostri bambini ai pc, alla rete, ai video games o, nella migliore delle ipotesi, a qualche buon programma televisivo. Ma stare chiusi in casa per lungo tempo li rende tristi, spenti, piatti. E anche il corpo sembra risentirne in quanto a resistenza contro i fattori patogeni che, proprio in questi stili di vita, trovano l’humus giusto per potenziare il loro effetto dannoso sulla salute. Penso, ad esempio, all’incidenza dell’obesità nei bambini e nei ragazzi molisani (tra le più alte in Italia) e alle allergie nei bambini i quali non possono evidentemente “allenare” in modo adeguato il sistema immunitario a causa di un eccessivo ritiro in spazi chiusi e di una ossessiva “protezione igienica”. Ci è noto, infatti, che è proprio la mancanza di esposizione ai microbi, attraverso stili educativi e comportamenti iper-igienizzati nelle prime fasi della vita ad ostacolare l’addestramento funzionale del nostro sistema immunitario. Se l’igiene è fondamentale per la nostra salute prima dei pasti o dopo aver usato il bagno, ad esempio, in qualsiasi altro momento non è necessaria: quando, ad esempio, i bambini sono a giocare all’aria aperta, non è opportuno rimuovere lo sporco, non vi è alcun vantaggio nel farlo, anzi si impedisce in questo modo un’esposizione microbica del loro organismo che è sana e salutare.

Riflettiamo poco su quanti e quali benefici fisici e psicologici invece garantisce ai nostri figli, come a noi, lo stare all’aria aperta beneficiando di questo immenso parco naturale che è il nostro Molise.

Ma c’è qualcosa di speciale nel rapporto con il nostro territorio che riguarda soprattutto la nostra mente. Non abbiamo visto la sera di Pasquetta, di ritorno a casa, dopo una giornata a contatto con la natura, al mare o in montagna, i nostri bambini più attivi e vitali? Pensate che sia stata soltanto l’attività fisica svolta all’aria aperta a trasformarli?

Ecco, proprio in occasione dell’ultima Pasquetta, dopo aver visitato una delle fattorie sociali presenti nel nostro territorio, il Giardino dei Ciliegi di Montemitro, mi sono persuaso del fatto che il Molise è un vero “laboratorio di benessere”. La natura del territorio che i nostri ospiti ci hanno fatto conoscere ha un intrinseco effetto speciale anche sulla mente. Le forme, i colori, gli odori, le percezioni sensoriali, le emozioni che il Molise è in grado di accendere nella nostra psiche e nel nostro corpo può rendere tutti noi più felici, più in salute e più energici.

Possiamo ben affermare che la natura che il Molise offre è un nutrimento per l’anima. Noi, invece, quando ci sentiamo affaticati o stanchi tendiamo a ricorrere alla televisione, alle chat, ai social, o nella migliore delle ipotesi ad un momento di relax accompagnato da un caffè, da una spremuta di arancia o da una tisana, quando invece l’esperienza e la ricerca scientifica hanno dimostrato chiaramente che è molto più benefico partire e raggiungere le colline di Montemitro, il lago di Guardialfiera, l’oasi di Guardiaregia-Campochiaro, l’oasi LIPU di Casacalenda, la riserva naturale di Montedimezzo o i 35 Km della splendida Costa dei Delfini di Termoli-Montenero di Bisaccia-Petacciato-Campomarino.

La nostra maggiore vitalità, instillata dal contatto con questi laboratori naturali di benessere che il Molise offre, non solo ci permette di dotarci di maggiori energie, ma ci rende anche più forti di fronte ai fattori patogeni, sia fisici sia psichici.
Inoltre, i giochi all’aperto, quelle esperienze che i bambini tendono spontaneamente a definire “avventure”, “esplorazioni”, “scoperte”, immergendosi in una dimensione immaginaria che è sollecitata proprio dal contatto con una natura sempre generosa di immagini e sensazioni nuove, sono in grado di stimolare potentemente la fantasia e la creatività. Il contatto con la natura per un lungo periodo può avere effetti benefici anche sulla creatività.
Alcuni psicologi (Atchley e coll., 2012) hanno fatto trascorrere quattro giorni consecutivi nella natura selvaggia ad alcune persone dimostrando che questa totale immersione nella dimensione naturale e la completa assenza di tecnologia hanno incrementato la creatività e l’abilità di problem solving (soluzione di problemi) del 50%. Una ricerca condotta da Talylor e Kuo (2011), inoltre, su un campione di 400 bambini che soffrivano di disattenzione e iperattività (ADHD), ha rilevato che coloro che giocavano abitualmente in contesti verdi avevano un maggior livello di concentrazione; inoltre, erano in media più calmi, rilassati e felici.

A noi molisani basterebbe raggiungere Montedimezzo e farci un “bagno nella foresta” per comprendere come l’assenza di fattori di distrazione quali i suoni delle sirene o dei cellulari che squillano, dei clacson delle auto o delle tv ad alto volume, sostituiti da suoni gentili, morbidi, rilassanti che permettono al nostro sistema attentivo esecutivo di essere più funzionale, possa renderci più creativi e competenti nel gestire situazioni difficili.

Senza sottovalutare la complessità del disagio psichico che va certamente gestito con metodologie efficaci di trattamento, trovo interessanti i risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori giapponesi che ha rilevato che l’immersione nella natura è particolarmente utile per coloro che soffrono di stress (Morita et al., 2006). La ricerca, condotta su un campione di 498 soggetti, ha mostrato che coloro che avevano praticato il “bagno nella foresta” (Shinrin-yoku) avevano ridotto i livelli di ansia e di depressione rispetto ai soggetti del gruppo di controllo che non avevano compiuto l’attività, e sperimentavano un maggiore senso di vitalità.

Inoltre, la ricerca ha anche dimostrato come la presenza di giardini in comunità terapeutiche possa procurare benefici effetti a coloro che soffrono di demenza riducendo l’agitazione dei pazienti, promuovendo il rilassamento e potenziando le capacità di memoria (Berman, Jonides & Kaplan, 2008). Abbiamo anche qui in Molise alcune realtà assistenziali che, approfittando delle caratteristiche naturali del nostro territorio e delle culture locali, si ispirano anche ai cosiddetti “trattamenti non farmacologici” delle demenze, che seppure non sono sufficienti né risolutivi, si dimostrano di grande beneficio per i pazienti.
Alcuni ricercatori dell’Openspace Research Centre presso l’Università di Edimburgo (Uk), hanno pubblicato uno studio su Landscape and Urban Planning che riporta che se le persone hanno meno del 30% di aree verdi intorno alla propria abitazione o posto di lavoro, i livelli di cortisolo (ormone dello stress) risultano alterati, mostrando che vi è una maggiore risposta allo stress da parte dell’organismo. Al contrario, a ogni aumento di un punto percentuale dello spazio verde vi è una rapida discesa dei livelli dell’ormone dello stress; così come migliora la risposta generale agli eventi stressanti o imprevisti.
Diverse ragioni in più per continuare ad amare e proteggere il nostro Molise!

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