Rifiuti

Crolla la differenziata: Termoli sotto la soglia minima. Il nuovo servizio va a una ditta molisana

Peggiora anche secondo i dati ufficiali la percentuale di rifiuti differenziati in città, che nel 2016 si ferma al 38%, al di sotto del tetto minimo del 50 stabilito da parametri nazionali e europei. Se raffrontato al passato, considerato che il servizio a Termoli esiste da ben 10 anni, è un numero preoccupante che conferma le forti criticità del servizio in scadenza. Il nuovo appalto, che non partirà prima dell’estate, sta per essere assegnato in via definitiva all’Ati creata da Rieco di Pescara e Smaltimenti Sud, ditta con sede a Isernia che gestisce fra gli altri i comuni della stessa cittadina pentra, di Agnone, di Venafro e delle Isole Tremiti.

Male, anzi malissimo. La raccolta differenziata a Termoli crolla ancora. I dati non lasciano spazio a dubbi su un trend negativo che, dopo un periodo che sembrava promettente, tra il 2013 e il 2015, ha imboccato il declino dei numeri.
Nel 2016 la percentuale di rifiuti realmente differenziati si è fermata al 38%. Ben al di sotto della soglia minima prevista, nonché imposta anche dai parametri europei, che si attesta sul 50%, già nettamente ridimensionata rispetto a quel 65% ambito e richiesto fino a qualche anno fa e fissato come obiettivo da raggiungere entro il 2012. Siamo invece nel 2018 e con un ritardo imperdonabile il Molise mostra, negli ultimi dati pubblici disponibili, la sua debolezza sul versante della raccolta porta-a-porta, unica formula di reale riciclo della spazzatura.

A fronte di una media molisana del 28%, la città di Termoli potrebbe apparire sufficiente, ma se raffrontato al passato – e considerato che il servizio in città esiste da ben 10 anni – il dato racconta di un crollo drastico. Certo, rispetto al capoluogo di regione con il suo 13,9% la percentuale termolese non appare tanto “nera”. Ma a Campobasso il porta a porta è iniziato da pochissimo, e si trova ancora in fase di rodaggio. Molto meglio Isernia con il 56%, di pochi punti sopra la soglia. Agnone invece – per citare un altro dei centri maggiori – si ferma al 49%.

Le cifre sono le ultime pubbliche sulla raccolta differenziata e si riferiscono al 2016: quelle del 2017, che non è difficile ipotizzare ulteriormente peggiorate viste le criticità del servizio gestito da Teramo Ambiente a Termoli, sono in fase di elaborazione e arriveranno solo dopo la metà di maggio. I Comuni infatti hanno tempo fino a fine aprile per consegnare e compilare il Modello Unico di dichiarazione ambientale all’Arpa, l’agenzia regionale che poi mette insieme tutte le cifre e le invia all’Ispra, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

«Ci sono delle criticità, questo è innegabile» ammette il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca che non fa mistero delle pecche, sempre più evidenti, riscontrate nel servizio che ormai da un decennio a questa parte è affidato alla Teramo Ambiente. Appalto, questo, in proroga e che sta per essere assegnato in via definitiva alla ditta che ha vinto il nuovo bando, e che salvo sorprese dell’ultima ora dovrebbe essere una molisana. Si chiama Smaltimenti Sud e fa riferimento ai fratelli Valerio. Ha sede a Isernia e gestisce fra gli altri i comuni della stessa cittadina pentra, di Agnone, di Venafro e delle Isole Tremiti. Ha partecipato in Ati (associazione temporanea di impresa) alla gara d’appalto con la Rieco srl, la cui sede legale si trova a Cepagatti, in provincia di Pescara. Una ditta che aveva i requisiti per il bando essendo un’azienda molto più grande e dotata di risorse e mezzi. Rieco e Smaltimenti Sud si sono aggiudicate la gara indetta dal Comune di Termoli dopo ritardi di un anno, in parte spiegati anche dal ricorso di uno dei partecipanti che al momento sembrerebbe essersi risolto e in parte addebitabili a motivazioni di natura politica: l’assessore all’Ambiente Filomena Florio è in pessimi rapporti con l’Amministrazione e da un pezzo il dialogo con la struttura si è interrotto. Una situazione che altrove sarebbe deflagrata in una crisi di palazzo, complice la bassissima soglia di frazione differenziata. Ma che a Termoli è stata – ed è – tollerata senza troppi problemi.

In ogni caso pochi giorni fa c’è stata la aggiudicazione cosiddetta provvisoria a Rieco e Smaltimenti Sud, alla quale a breve dovrà seguire quella definitiva. Dovranno poi trascorrere almeno 35 giorni prima di partire con il nuovo servizio, che sicuramente slitterà a dopo l’estate, lasciando aperta una incognita sul periodo più caldo, e non solo dal punto di vista climatico. La Teramo Ambiente infatti, a detta della popolazione e come confermano dallo stesso Comune dove non negano che siano state elevate delle sanzioni per inadempienze rispetto al capitolato, sembrerebbe aver abbandonato un po’ la presa: i servizi sono gestiti con meno accuratezza e i ritiri lasciano molto a desiderare, come dimostrano le quotidiane segnalazioni da un capo all’altro della città.

Vero è che gli stessi cittadini non hanno imparato ancora a differenziare correttamente, soprattutto per quanto riguarda umido e secco che spesso vengono mischiati a casa e finiscono insieme nella discarica di Guglionesi. Va meglio sul fronte carta, vetro e plastica, ma non è sufficiente a ottenere dei risultati minimamente paragonabili alle ambizioni del 65% di rifiuto separato.
«Il nuovo servizio – commenta Angelo Sbrocca che sottolinea come la città non sia sporca («e questo ce lo riconoscono anche i turisti») – sarà improntato a una comunicazione molto più efficace e capillare», che nelle fasi precedenti è stata trascurata. E non solo: il bando elaborato in Comune per 7 anni di contratto a 4 milioni e 278mila euro annui prevede una serie di novità importanti che, secondo il primo cittadino, andranno a chiudere le falle attuali e a riportare Termoli a una percentuale “degna”.

Ecco le principali: controllo totale tramite software, microchip e Gps sia del lavoro degli operatori ecologici che del corretto conferimento da parte dei cittadini, riduzione dei rifiuti biodegradabili in discarica e dei rifiuti indifferenziati, potenziamento del compostaggio. Rieco e Smaltimenti Sud dovranno attivare una campagna di promozione a tappeto, anche con corsi di formazione e consegna gratuita a tutte le utenze che ne faranno richiesta di una compostiera domestica. Le famiglie avranno il bidone della plastica, che non hanno mai avuto dalla Teramo Ambiente, mentre per i condomini con almeno 8 abitazioni e spazio adatto ci saranno rastrelliere porta-secchielli per esporre in maniera ordinata i contenitori. In centro, cioè nel borgo e nella zona ottocentesca, il porta a porta sarà sostituito dal passaggio, a orari prestabiliti, di camion di raccolta rifiuti a disposizione dei cittadini per conferire i rifiuti, soprattutto l’umido. Spariranno quasi tutte le isole ecologiche, sia quelle del porto che quella di via Cannarsa, contestata e oggetto sistematicamente di proteste e lamentele. La promessa è una raccolta differenziata improntata alla tecnologia, con i dati memorizzati in un database e un servizio di monitoraggio tramite internet. E se la ditta sgarra, giù sanzioni e penali. Quelle che finora sono state generosamente risparmiate sia ai cittadini incivili sia alla ditta appaltatrice, che hanno potuto tranquillamente fare a meno del principale deterrente all’errore. Che consiste nel mettere mano al portafogli.

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