Cronache

La casa di riposo è in ritardo di un anno. Lavori slittati e l’apertura resta un’incognita

Gli operai torneranno al lavoro nei prossimi mesi per concludere la sistemazione dei bagni a norma di legge, poi il Comune procederà alla pubblicazione del bando per dare in gestione la struttura. Doveva aprire a fine 2017, invece i tempi si sono allungati per la struttura di tre piani che ospiterà venti camere da letto, mensa, cappella, area relax e palestra. All’esterno anche box auto con una struttura in legno ricoperta da pannelli fotovoltaici. L’opera è stata finanziata con seicento mila euro dalla regione Molise. Difficile che possa aprire entro l’anno anche a causa delle procedure burocratiche. «Potrebbe essere un’occasione di lavoro per i cittadini», affermano dal Comune.

L’apertura della casa di riposo era in programma per la fine dello scorso anno, ma per una serie di ritardi tutto è stato rimandato e non è nemmeno ancora concluso. Infatti i lavori alla struttura che ospiterà gli anziani dovranno continuare e gli operai dovranno tornare all’interno della costruzione per risistemare i bagni sulla base delle normative che prevedono una serie di attenzioni. Prima di allora, non si potrà fare altro. Se tutto dovesse andare secondo i piani temporali, tra quattro cinque mesi l’edificio sarà completato, in estate poi il Comune lavorerà al bando per l’assegnazione della gestione ad una società e forse entro l’anno la struttura sarà aperta, ma tutto è sempre in forse anche per i tempi tecnici legati alla burocrazia relativi alle autorizzazioni dei vigili del fuoco e a quelle dell’Asl per l’igiene.

Anche Palata quindi avrà la sua casa di riposo. I lavori di costruzione della struttura sono ripartiti più di un anno fa, grazie ad un finanziamento della regione Molise. Seicento mila euro l’importo messo a disposizione dalla giunta regionale di Michele Iorio nel gennaio del 2013 per completare la costruzione e consegnarla all’intera comunità. Nel corso dell’autunno del 2016 sono stati realizzati i tre piani compresi nella struttura gialla e bordeaux che svetta sulla collina all’entrata del paese, lungo la strada comunale Fontanelle – Velaco.

Si tratta dell’ennesima in Basso Molise destinata alle persone più adulte, quelle sole che hanno necessità di assistenza. Nel territorio intorno a Termoli sono infatti una quindicina le case di riposo che ospitano almeno venti posti letto. Si tratta di strutture ad Acquaviva Collecroce, Bonefro, Casacalenda, Termoli, Ururi, Montenero, San Felice, Larino, Petrella Tifernina, Santa Croce, San Martino, Rotello, Montorio, San Giuliano. Quello degli alloggi per gli anziani sembra essere quasi un business a contare tutte le strutture presenti in un territorio limitato come il Basso Molise gestite da suore, cooperative e società. E a confermarlo ci sono i dati, visto che il numero dei nonni aumenta, mentre quello dei giovani diminuisce per colpa del lavoro che porta molte coppie e anche single a trasferirsi altrove.

«Un’opportunità per gli anziani – commenta chi lavora all’interno – perché loro vogliono rimanere nel loro paese, non si vogliono allontanare. E anche se a malincuore devono lasciare le loro case e trasferirsi da noi, sono un po’ più sereni perchè restano in paese, dove hanno comunque la possibilità di incontrare chi conoscono e non sentirsi sradicati. Ma con tutte queste strutture il lavoro diminuisce per noi – continua – perché ci sono più scelte e magari chi potrebbe venire da noi, sceglie altri posti». Ma un’opportunità anche di lavoro anche per i giovani del posto, come accadrà a Palata dove saranno 15 almeno le persone assunte all’interno della struttura ditta aggiudicataria dovrà garantire un adeguato livello di assistenza utilizzando personale idoneo per le attività di riabilitazione, animazione, servizi amministrativi.

Il piano terra ospiterà la reception, la mensa, la cappella, l’aula ricreativa e quella per la palestra, al secondo piano invece venti camere per trenta posti letto e infine un secondo piano diviso a metà: una parte è completa, mentre l’altra è murata. «Su questo ultimo spazio vorremmo provare ad intervenire per sistemarlo e cercare di realizzare altre stanze – affermano dal Comune – così da portare il numero dei posti letto disponibili a 40, ma è tutto da vedere con la ditta di Trivento che sta svolgendo i lavori e con i progettisti».

Con lo stesso finanziamento sono stati realizzati i box auto coperti, in legno con i pannelli fotovoltaici in superficie e destinati ai visitatori e saranno anche acquistati gli arredi, oltre al completamento della parte esterna della struttura con l’asfalto, rimandato a causa del maltempo. Tutt’intorno poi saranno anche montati gli arredi urbani con i lavori di completamento dello spiazzale antistante la struttura e l’inserimento dell’illuminazione e della recinzione.

Più di un milione di euro la somma totale investita negli anni. I primi contributi regionali arrivarono in realtà nel 1985-86 per la costruzione del carcere da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, ma subito furono riconvertiti per volere del Ministero dei Lavori Pubblici nella casa di riposo per anziani. Prima duecento mila e poi cinquecento mila, che con gli ultimi superano di gran lunga il milione.

Se da una parte gli anziani del paese apprezzano la novità, dall’altra qualcuno puntualizza «che si trova un po’ distante dal paese e diventa complicato per chi vorrebbe muoversi da solo e raggiungere il centro del paese, magari anche la chiesa per trascorrere del tempo in compagnia». Impossibile promettere l’uso di navette per gli anziani utili agli spostamenti, «abbiamo delle difficoltà economiche – aggiunge il primo cittadino Michele Berchicci – ma non è detto che la ditta che prenderà in gestione la struttura non possa provvedere a questo, possono mettere a disposizione qualsiasi cosa. E poi all’interno c’è la cappella». (elb)

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