Cronache

Timbravano il cartellino “da casa” per non lavorare. 100mila euro di danni al Cardarelli

La direzione sanitaria dell’ospedale di Campobasso è stata perquisita fino alla tarda sera di ieri, 26 ottobre, dagli uomini del Nucleo Antisofisticazione i quali hanno sequestrato un paio di computer collegati alla rete del sistema che registra presenze e assenze del personale. Secondi gli investigatori coordianti dal capitano Antonio Forciniti i due dipendenti finiti ai domiciliari con l’accusa di aver truffato il sistema sanitario regionale riuscivano ad aggiornare il sistema anche da casa. E avrebbero alterato il registro delle presenze non solo per sé ma anche per altri colleghi indagati sempre per truffa e falso. Tra i reparti dell’ospedale non si parla di altro "anche se non si tratta di medici o infermieri furbetti" precisa subito il direttore Di Marzio. Intanto l’Asrem ha avviato una indagine interna: "Anche noi abbiamo riscontrato delle anomalie e prenderemo provvedimenti" sostiene il direttore sanitario Lucchetti.

Il loro cartellino delle presenze risultava timbrato anche se al lavoro non c’erano: la direzione amministrativa dell’ospedale Cardarelli di Campobasso è finita nell’occhio del ciclone dopo il blitz di ieri pomeriggio, 26 ottobre, dei carabinieri che ha portato all’arresto per truffa e falso due persone e all’iscrizione sul registro degli indagati di almeno un altro paio di dipendenti pubblici. Centomila euro il danno stimato dagli investigatori che hanno scoperto un complesso meccanismo col quale i “furbetti del cartellino” alteravano il sistema di rilevazione di assenze e presenze del personale in alcuni casi per far risultare guadagni superiori sulle ore effettivamente svolte, in altre per non presentarsi proprio in ufficio aggiornando direttamente dalla poltrona di casa.

Stamattina a contrada Tappino i sequestri di computer e le perquisizioni eseguite fino a tarda sera negli uffici diretti dalla dottoressa Norma Vitullo da parte degli uomini del Nucleo antisofisticazione guidati dal capitano Antonio Forciniti, sono l’argomento più discusso.
L’indagine sull’assenteismo e i cartellini “truffa” al Cardarelli ha fatto il giro dei reparti «anche se di ufficiale sappiamo ben poco», come sostiene il direttore sanitario della struttura, Luigi Di Marzio, precisando che l’inchiesta «non riguarda personale sanitario, quindi medici o infermieri, ma dipendenti amministrativi».

L’indagine è relativa a quasi tre anni di attività: 2014, 2015 e parte del 2016: falso e truffa i reati contestati dalla Procura di Campobasso che grazie al lavoro di tecnici specializzati in apparecchiature informatiche ha scoperchiato il presunto caso di assenteismo alla direzione amministrativa del Cardarelli. I militari del Nas non sanno ancora quanti sono i soggetti coinvolti, l’inchiesta sembra destinata ad allargarsi anche ad altri dipendenti oltre ai due raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e ai due indagati.
Stando alla ricostruzione degli investigatori il personale era in grado di entrare nel sistema che rileva le presenze e le assenze del personale timbrando il cartellino in entrata e in uscita. «A volte lo facevano dall’ufficio di contrada Tappino – spiega il capitano Forciniti – per poi andare via, altre volte direttamente da casa». Non solo. Nei giorni in cui valeva il regime di intra moenia (si tratta di prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa) gli indagati riuscivano a far risultare anche più ore di quelle effettivamente svolte, così da incrementare i guadagni dei loro colleghi.
Il caso ha portato scompiglio anche all’interno dall’Azienda sanitaria regionale. Qui il direttore sanitario Asrem è Antonio Lucchetti che già nella giornata di ieri, mentre il blitz era in corso, ha avviato una inchiesta interna «che porterà certamente a misure di natura disciplinare nei confronti delle persone coinvolte».
Lucchetti esclude il licenziamento ma non la sospensione dall’attività lavorativa «nell’attesa che gli inquirenti facciano il proprio lavoro. Personalmente sono stato informato subito da parte della direzione amministrativa e quello che posso dire è che gli episodi contestati non sarebbero proprio recenti, forse addirittura relativi a una indagine partita un paio di anni fa. I particolari dell’indagine, però, non li conosciamo tantomeno ci è stata comunicata l’esecuzione delle misure cautelari per i due dipendenti».
Gli elementi certi in mano al direttore Lucchetti sono quelli dell’indagine interna all’Asrem: «Sappiamo che sono stati sequestrati un paio di computer connessi alla rete del sistema informatico che rileva e registra le assenze e le presenze dei dipendenti. E sappiamo anche, perché ci sono riscontri, dell’esistenza di alcune anomalie relative all’alterazione dello stato di presenza in ufficio di alcuni dipendenti».

Più informazioni
commenta