Il delitto del collatino a roma

Manuel ha confessato l’omicidio mentre viaggiava verso il Molise per i funerali dello zio

La madre di Manuel Foffo, il 28enne arrestato per il feroce assassinio di Luca Varani, 23 anni, in un appartamento al Collatino a Roma è originaria di Bagnoli del Trigno. E qui sabato alle 15 e 30 si sono celebrati i funerali del fratello della donna, che abitava nello stesso stabile romano dove si è consumato il delitto la notte tra giovedì e venerdì. Praticamente poche ore dopo la morte dello zio Rodolfo al Policlinico Gemelli. Manuel ha raccontato al padre quello che era accaduto proprio mentre era diretto a Bagnoli del Trigno per i funerali. Ma ai funerali i due non ci sono arrivati: il padre ha girato l’auto ed è rientrato a Roma, portando il figlio dai carabinieri per la confessione.

Manuel Foffo ha raccontato al padre quello che era accaduto la notte tra giovedì e venerdì scorsi nel suo appartamento di via Igino Giordani a Roma mentre viaggiava verso il Molise. «Abbiamo ucciso una persona e l’abbiamo torturata»: queste le parole pronunciate dal 28enne, studente di giurisprudenza fuori corso alla Sapienza di Roma, mentre il padre Valter guidava diretto a Bagnoli del Trigno.

Qui, nel piccolo Comune in provincia di Isernia, circa 750 abitanti, il pomeriggio di sabato si sono celebrati i funerali di Rodolfo Pallotto, zio di Manuel e fratello della madre. Ma ai funerali Manuel Foffo non è arrivato. Il padre, ascoltato il racconto scioccante della notte di cocaina e violenza, ha girato l’auto e ha fatto rientro nella Capitale, accompagnando il figlio dai carabinieri dove è avvenuta la confessione che ha permesso agli inquirenti di scoprire il corpo martoriato di Luca Varani, 23 anni. Lo ha riferito lo stesso Valter Foffo a Porta a Porta, dove tra molte polemiche è stato ospite lunedì sera. Ora si scopre che il paese molisano verso il quale padre e figlio erano diretti è Bagnoli del Trigno.

«I funerali di Rodolfo Pallotto si sono celebrati nel primo pomeriggio nella chiesa di Bagnoli, ma l’uomo era morto a Roma» raccontano in paese, dove in queste ore si sta diffondendo la notizia tra lo sconcerto e il raccapriccio degli abitanti. Manuel Foffo, per la verità, a Bagnoli non si faceva vedere quasi mai e non ha amici nel borgo pentro. Ma a quello zio, secondo quanto riferito dal genitore, era particolarmente affezionato.

Viveva nello stesso stabile di via Igino Giordani al Collatino dove abitava anche lui, in un altro appartamento ma sullo stesso pianerottolo. Lo zio si era ammalato mesi fa e giovedì scorso, spiegano gli operatori delle onoranze funebri di Bagnoli che sono andati a prendere il corpo per la sepoltura nel cimitero del paese molisano, è morto. Il decesso è avvenuto alle 7 e 30 nel Policlinico Gemelli, dove Pallotto era ricoverato allo stadio terminale. Il delitto di Luca Varani sarebbe avvenuto la notte di quello stesso giorno.

La ricostruzione dell’omicidio, che da giorni tiene incollati milioni di italiani alla tv e ai giornali, è questa: Manuel Foffo e Marco Prato, 29 anni, anche lui studente universitario e organizzatore di eventi, omosessuale che con Manuel aveva avuto alcuni rapporti occasionali, si sono incontrati a casa di Foffo mercoledì 2 marzo. Per diverse ore i due hanno bevuto e sniffato cocaina: secondo il verbale con la confessione di Foffo, la droga sarebbe stata portata da Prato, che avrebbe telefonato più volte a uno spacciatore per rifornirsi.

I giornali riportano diversi stralci della confessione di Foffo: «Non so essere preciso sui grammi acquistati ma posso quantificare in circa 1.500 euro il denaro speso. Da quando avevo 18 anni faccio uso di cocaina in modo sporadico, solo in un periodo che ho trascorso a Ibiza per la stagione estiva ho fatto un uso continuativo di cocaina. Preciso che la decisione di usare della cocaina con Marco non è frutto di situazioni particolari da me vissute».

Luca Varani aveva 23 anni, era originario della ex Jugoslavia ed era stato adottato da una famiglia di Roma, dopo aver vissuto in un centro d’accoglienza per minori nel suo paese. Conosceva Prato, era fidanzato.
Secondo i magistrati giovedì 3 marzo Foffo e Prato sono usciti in macchina: «Avevamo il desiderio di fare del male a una persona qualsiasi. Questa cosa è maturata nelle nostre menti nella notte di giovedì» dirà poi Manuel nella sua confessione.

Prato avrebbe telefonato a Luca Varani proponendogli 100 euro per un rapporto sessuale nell’appartamento di via Igino Giordani al Collatino e Varani avrebbe accettato: «Ricordo che il 4 marzo Marc ha mandato un messaggio WhatsApp a Luca. Quando è arrivato c’è stato quasi un tacito accordo tra me e Marc: gli abbiamo offerto alcol nel quale aveva versato Alcover. Poi Luca ha sofferto tanto», ha detto Foffo. Luca varani sarebbe stato ammazzato in bagno, aggredito con coltelli e martello e lasciato agonizzante per ore.

«Mentre lo colpivamo – è il racconto choc di Foffo – non provavo piacere però non ero in grado di fermarmi anche se ho avuto dei momenti in cui provavo vergogna per quello che facevo. Lo abbiamo davvero torturato. Ricordo solo che la morte è sopravvenuta dopo molto tempo e Luca ha sofferto molto. Non ricordo quante coltellate aveva alla gola, è stato Marco che ha inferto la coltellata al cuore lasciando dentro il coltello, Luca era ancora vivo prima di quella coltellata».

Il racconto è stato confermato dai primi risultati dell’autopsia: Luca Varani è stato torturato per diverso tempo, dopo essere stato colpito con un martello alla testa. Sul suo corpo sono state trovate decine di ferite, da punta e da taglio, in particolare sul viso e sul collo. Dopo aver ucciso Varani, Foffo e Prato hanno ripulito il pavimento della camera da letto e il bagno, hanno nascosto i vestiti di Varani in uno zaino e lo hanno buttato in un cassonetto, quindi si sono addormentati.

La sera di venerdì Manuel è rientrato nel suo appartamento: «Ho aperto tutte le finestre e mi sono seduto in salotto, non mi faceva piacere entrare in camera perché c’era il cadavere. Mi sono cambiato perché ero ancora sporco di sangue».
La confessione dell’omicidio di Luca Varani è arrivata circa 48 ore dopo i fatti. Sabato mattina alle 7.30 Foffo aveva appuntamento con il padre per andare al funerale di uno zio in Molise, a Bagnoli del Trigno. Lì ha deciso di parlare al padre e di confessare: «La prima persona alla quale ho confidato l’omicidio è stato mio padre, ero in macchina con lui e gli ho detto di aver assunto cocaina e fatto l’omicidio, senza dargli i dettagli». Il padre ha convinto il figlio a costituirsi.

leggi anche
luca varani
Cronache
Uccise un 23enne a martellate, condannato a 30 anni giovane di origini molisane
commenta