Negozi, tavola calda, pronto soccorso e posto di polizia. Bagni, tanti bagni ben attrezzati, una gigantesca sala d’attesa al coperto, uffici, smistamento bagagli e ascensori per viaggiare sui tre livelli del Terminal di Campobasso.
C’è questo e altro ancora nel progetto di gestione della stazione degli autobus presentato una settimana fa al Comune da un misterioso consorzio di imprese molisano. Il Terminal va verso la privatizzazione: il primo passo è stato compiuto portando, negli uffici tecnici di palazzo San Giorgio, questa idea per la rimessa in sesto della struttura e la sua gestione futura.
«Un milione di euro – secondo il consigliere delegato alla Mobilità, Lello Bucci – tanto servirà per la ristrutturazione dei locali che, al loro interno, non sono in pessime condizioni come mi aspettavo di trovarli. I bagni sono nuovissimi e ho visto macchinari ancora imballati. Spero di riuscire a portare il progetto in Giunta entro fine mese, poi si farà il bando per affidare i lavori che, se non ci saranno intoppi, potrebbero iniziare già il prossimo autunno».
Il Comune di Campobasso ha intenzione di andare a passo spedito su questa eterna incompiuta progettata negli anni ’80, ultimata a fine ’90 e inaugurata solo nel 2003. L’Amministrazione di centrosinistra vuole recuperare, tutto a un tratto, il tempo perso a causa di un contenzioso con il numero uno della Seac che anni fa ha portato davanti al Tar il Municipio.
«La sentenza, in primo grado – ricorda Bucci – è arrivata solo lo scorso autunno, anche per questo non abbiamo potuto accelerare sull’affidamento a soggetti esterni». Ora la gigantesca pensilina in mezzo a una pericolosissima tangenziale, potrebbe avere i giorni, anzi, i mesi, contati. Nel Terminal di Campobasso ogni giorno transitano migliaia di persone. I bagni non ci sono, mancano i servizi più elementari per gli utenti. Sopravvive solamente un piccolo chiosco-container destinato all’abbattimento nel progetto e che pure è stato una manna dal cielo per tanti pendolari che arrivavano a Campobasso dopo ore sui mezzi.
Nessuna manifestazione di interesse per il progetto di gestione presentato da un consorzio su cui vige la massima riservatezza. «E’ prematuro dirlo adesso – spiega ancora Bucci – deve ancora avere l’ok della Giunta, ma posso garantire che non si tratta di imprenditori vicini alla politica».
Dopo il passaggio nell’Esecutivo, si potrà procedere alla gara per l’esecuzione dei lavori e per la gestione. Solitamente chi se l’aggiudica è la stessa impresa (o consorzio di imprese come in questo caso) che ha presentato il progetto di gestione perché la legge dà il diritto di prelazione (a meno che altri non partecipino con idee migliorative).
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