Società & Costume

Pelle e tombolo nella collezione di Gaetano: “Un Made in Molise per rilanciare la mia terra”

Venti modelli per la sua prima collezione di borse. Disegnate da uno stilista molisano, Gaetano Pollice di Guglionesi, e realizzate in una pelletteria di Campobasso. «Le mie borse parlano della mia terra: c’è il tombolo, l’antica arte del ricamo che diventa il motivo conduttore della collezione e il lavoro delle donne molisane per realizzarle». L’artigianato della più piccola regione d’Italia per rilanciare la sua terra d’origine e farla conoscere al resto del mondo. «Il made in Italy è molto apprezzato nel mondo e il mio sogno è quello di aprire un laboratorio per far lavorare chi vive qui».

Non è semplicemente made in Italy. E’ made in Molise. L’artigianato disegnato, realizzato e confezionato nella più piccola regione italiana. Quella che molti non conoscono e che i più dimenticano, nascondendosi dietro alla mancanza di attrattive particolari. Eppure chi ci è nato, nella più piccola regione dimenticata da tutti, non nasconde le sue origini. Torna nella sua terra e decide di puntare tutto sulla sua gente, per realizzare il suo sogno più grande.
E’ quello che sta facendo Gaetano Pollice per realizzare la sua prima collezione di borse. Il bozzetto su carta, il modello in 3d di cartone, i prototipi, il prodotto finito su pelle. Passaggi di una lunga lavorazione che nasce dalla fantasia di uno stilista e si trasforma in uno degli accessori più amati dalle donne. Anzi, forse il più amato dalle donne. Quello da abbinare all’abito, cambiare di giorno in giorno, adattare alle esigenze. Grandi, piccole, da giorno, da sera, pochette e clutch.

Un orgoglio molisano che si trasferisce anche nel lavoro del trentaquattrenne stilista di Guglionesi, per mantenere forti i legami con la sua terra d’origine e rilanciare a livello mondiale l’artigianato delle piccole regioni. Con un elemento in più, che fa da collante tra il passato e il presente: il tombolo.
«Le borse sono qualcosa di prezioso, proprio come il tombolo che rappresenta la mia regione, perciò l’ho voluto riprendere». L’antica arte del ricamo rivive nelle sue borse, come motivo ispiratore della sua prima collezione. «Ho recuperato un cuscino di mia madre, ho studiato ogni singola componente per poi trasferirlo sulle mie borse». La trasposizione degli elementi con una rielaborazione artistica. Così gli spilli dalle teste colorate piantati nella stoffa a bloccare il filo diventano le sfere colorate sul bordo delle borse, i fuselli di legno di forma allungata si trasformano in ottone per rappresentare il simbolo della sua opera e il gioco di fili intrecciati diventa il fiocco che chiude la borsa. La componente del passato da adattare al presente, per le ragazze e le donne contemporanee e sempre alla moda che guardano al futuro. E con uno sguardo anche verso l’Oriente: «ho studiato i disegni giapponesi i “sumi-e” (墨絵) e ho deciso di inserirli sulle mie borse, un motivo ornamentale che si rifà alla terra del Sol Levante, alla natura, ai rami e ai fiori».

Una laurea in scienze della comunicazione all’università del Molise in tasca e la passione per la moda «da sempre, ho sempre voluto fare questo». Poi lo stage a Milano da Valentino per un master con l’università: «ero nella boutique di Via Monte Napoleone, nel reparto comunicazione e poi anche alla vendita, i clienti vogliono sapere da dove viene un capo, come è stato realizzato, con quale stoffa, così ho imparato e ho deciso di iscrivermi all’Istituto Secoli di Milano, la scuola dove si impara davvero a realizzare una collezione: dai cartamodelli fino all’abito confezionato». Adesso la sua collezione, nata a dicembre dello scorso anno e realizzata dalla pelletteria Argia di Campobasso, da donne molisane con cui Gaetano ha lavorato attivamente alla realizzazione delle sue “piccole opere d’arte”. Un lavoro minuzioso fatto di tanta pazienza e di tanti tentativi, per realizzare il miglior prodotto finito e offrire alle donne un vero e proprio capolavoro.
E’ l’artigianato che nasce in Molise, grazie alle attività presenti sul territorio, «io amo questa terra e vorrei aprire un laboratorio dove poter creare le mie collezioni, per rilanciare la regione e farla conoscere all’Italia e al mondo».

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